lunedì 6 giugno 2011

La truffa delle 50 assenze scolastiche

Fin da ottobre ho assistito alla preoccupazione di quanti si chiedevano se manifestare contro i tagli della Riforma Gelmini avrebbe compromesso l'anno scolastico. Già da allora giravano le voci di una norma, secondo la quale superati i 50 giorni di assenza si veniva bocciati.

Altra preoccupazione il famigerato 5 in condotta, già applicato dall'anno precedente.

Oggi siamo a Giugno, la scuola è praticamente finita e lo spettro delle 50 assenze per alcuni è diventato una condanna inesorabile.

Alcuni ragazzi, addirittura, hanno abbandonato la scuola già da marzo, convinti che qualunque sforzo sarebbe stato praticamente inutile avendo superato il limite massimo di assenze stabilite .

Questa situazione mi spinge a fare un po' di chiarezza, per quanto mi è possibile, sulla norma in questione e sugli strumenti che gli studenti hanno a disposizione per contrastarne gli effetti.

Partiamo dalla norma.

Il Miur (Ministero Istruzione Università Ricerca), con la circolare 20 del 4 marzo 2011, ha fornito indicazioni per una corretta applicazione della normativa relativa alle assenze. La norma di riferimento per le secondarie di II grado è l'art. 14 comma 7 del DPR 122/07.

La circolare ministeriale del 4 marzo stabilisce che:

-Le assenze devono essere conteggiate sul monte ore annuale di riferimento e non su quello delle singole discipline.
-La validità dell'anno scolastico si basa sulla presenza/frequenza dei 3/4 dell'orario di tutte le attività oggetto di formale valutazione


Motivo di deroga dell'obbligo di presenza dei 3/4 del monte orario sono:

-Gravi motivi di salute
-Terapie o cure programmate
-Donazione del sangue
-Partecipazione ad attività sportive a livello agonistico e riconosciute dal CONI
-Adesione a confessioni religiose per le quali il sabato viene considerato giorno di riposo


Elemento di rilevanza primaria è costituito dalle comunicazioni alle famiglie e agli studenti circa l'orario annuale personalizzato ed il numero massimo di assenze (o limite minimo di presenze) per poter accedere agli scrutini finali.

Tali comunicazioni, per adempiere alle disposizioni previste dalla circolare del 4 marzo, dovevano avere luogo ad inizio anno scolastico e tra i mesi di marzo e maggio, con lo scopo di "avvertire" genitori e studenti qualora il limite di assenze previste fosse vicino.

Da quest'anno, dunque,viene applicata la circolare n 20 secondo la quale ai fini della validità dell'anno scolastico è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale.

Il limite dei 50 giorni appare, tuttavia, come una semplificazione del problema, rappresentando il risultato aritmetico del calcolo su 200 giorni di attività scolastica, ovvero la durata minima del calendario scolastico. Senza tenere conto dei corsi sperimentali, dei percorsi personalizzati, ma soprattutto dei calendari scolastici regionali che prevedono ad esempio in Calabria un monte orario rapportabile in 211 giorni di scuola.

Quella della bocciatura superate le 50 assenze scolastiche, oltre ad implicare una serie di problemi oggettivi rappresenta anche e soprattutto una truffa.

Il numero delle ore di assenza raggiunto, infatti, deve essere comunicato allo studente e alla famiglia ad inizio anno scolastico e con una seconda comunicazione tra i mesi di marzo e maggio , qualora lo studente stia per raggiungere il limite stabilito. Cosa non possibile.

La circolare ministeriale che specifica come si calcolano le assenze è stata emanata soltanto il 4 marzo, ovvero quando secondo la stessa circolare lo studente avrebbe dovuto ricevere la seconda comunicazione inerente al numero di assenze accumulate.

Questo particolare temporale restituisce agli studenti la possibilità di formulare ricorsi, ma non è il solo.

La circolare infatti alla voce deroghe non inserisce i giorni di assenza accumulati durante "l'autunno caldo", caratterizzato da manifestazioni, occupazioni, assemblee autoconvocate e autogestioni. Tutto ciò cozza con la nostra Costituzione che Maria Stella continua imperterrita a non considerare. Infatti valutare come giorni di assenza le proteste studentesche significherebbe ledere il diritto di libera manifestazione del pensiero (ex art.21), il diritto di sciopero (ex art. 40 Cost.) nonchè il diritto di riunirsi e associarsi come stabilito dall'articolo 17 e 18 della nostra Costituzione.

L'intento di dare delle regole chiare agli scolari assenteisti appare lodevole da parte del ministero, ma l'unico obiettivo che sembra perseguire Maria Stella è quello di reprimere le proteste degli studenti attraverso meri strumenti di ricatto e di nascondere dietro il velo del rigore l'inadeguatezza del sistema scolastico italiano.

Alcuni dati ufficiosi danno a 20mila gli studenti a rischio bocciatura a causa del limite massimo di assenze e a questi vanno aggiunti coloro i quali purtroppo hanno già abbandonato la scuola a metà anno convinti di non poter accedere agli scrutini finali a causa del limite di assenze.

In Sicilia in particolar modo, presa in esame l'alta percentuale di dispersione scolastica, l'introduzione di norme così rigide per una popolazione scolastica composta da una percentuale di studenti/lavoratori e caratterizzata da condizioni familiari precarie rappresenta quanto di più diseducativo questo ministero potesse fare.

Educare significa affrontare un percorso di studio con l'obiettivo di fornire un'adeguata preparazione culturale e lavorativa e qualora ci fossero delle lacune colmarle. Educare significa fornire elementi di cittadinanza, di legalità. Significa mettere nelle stesse condizioni gli studenti per permettere loro, attraverso i propri meriti di progredire.

I concetti di educazione e di merito non potranno mai essere ridotti alla quantità di ore passate sui banchi di scuola.

La scelta finale spetta ai singoli, tuttavia, ai consigli di classe e d'istituto. I motivi di deroga hanno infatti valore indicativo spettando alle singole istituzioni scolastiche l'applicazione delle stesse.

E' infatti il consiglio di classe, che rispetta i criteri definiti dal collegio docenti, a stabilire se l'alunno ha superato o meno il numero massimo di assenze.

Che la Gelmini e la sua riforma fossero bocciate dagli studenti questo era ovvio. Ora tocca alle istituzioni scolastiche messinesi con le quali come Federazione degli Studenti nei prossimi giorni apriremo un confronto. Se queste si dimostreranno sorde alle istanze degli studenti e ci sarà anche un solo studente bocciato nonostante la sufficienza in tutte le materie anch'esse finiranno per essere bocciate alla stregua del nostro caro ministro della pubblica (d')istruzione.

Alcuni Link Utili:

FLC CGIL analisi circolare n 20 del 4 marzo 2011

Appello Rete Studenti Medi contro la bocciatura per assenze



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